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Questo articolo è davvero speciale; ripercorriamo insieme la storia di STATO BRADIPO, di Leoné (fondatrice del progetto) e i suoi significati, incastonata con scorci più intimi di alcuni dei momenti più sensibili di questo percorso.
Viaggeremo fra momenti di leggerezza e di abisso, toccheremo le tematiche che più sono al cuore di Stato Bradipo e di come queste continuano ad affermarsi nel progetto, traducendosi negli intenti, nelle scelte e nella creazione.
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Buona lettura 💕
Novembre 2017
“Sono le 7 di mattina mentre aspetto a bordo strada che passi qualcuno. L’aria fresca e salmastra mi sveglia pungente e maldestramente cerco di tenere in bilico due cavalletti prestati, uno sgabello pieghevole e un trolley riempito di una scommessa con il futuro. Ho 21 anni, un letto a castello in un ostello sull’isola di Fuerteventura e sto facendo l’autostop per andare a fare il mio primo mercatino sull’isola. Non mi faccio troppe domande, ci provo e basta. I costumi che ho in valigia e i loro colori parleranno per me. Arriva una macchina, allungo il braccio con il pollice alzato, indosso un sorriso che traduce la mia accettazione per il fato e aspetto.”
Oggi Leoné Benini Frajese è una creativa di 27 anni, fondatrice del progetto STATO BRADIPO, creato con calma.
Il viaggio, metaforico e fisico, gioca un ruolo chiave nella filosofia di STATO BRADIPO, simboleggiando la ricerca di autenticità e la valorizzazione delle esperienze umane. Questo tema enfatizza l'importanza dell'essenzialità, della flessibilità e dell'incontro con la diversità, elementi fondamentali che hanno ispirato la nascita del progetto.
STATO BRADIPO tenta di emergere come un faro di trasparenza nel mondo della moda, incarnando non solo un brand, ma un progetto consapevole che si radica profondamente nell'artigianato per esplorare tematiche legate alla creatività, all’ambiente e al sociale. Questa iniziativa si distingue per la sua dedizione a una consapevolezza trasversale, che propone una trasformazione sia nell'individuo che nel collettivo, riflettendo un impegno ben oltre la produzione di abbigliamento.
Ambientalmente consapevole, STATO BRADIPO nasce come alternativa etica alle grandi industrie dell'abbigliamento, enfatizzando la produzione limitata di capi realizzati con cura e calma. Il cuore pulsante della produzione risiede nell’attenzione minuziosa rivolta alla modellistica, tappa cruciale per garantire una vestibilità dei modelli che risponda ai reali bisogni dei corpi. Proprio su questa scia, il sistema delle taglie viene ripensato con frequenza in modo da scardinarlo quanto più possibile dal canone, che altro non fa che ridurre la rappresentazione dei corpi. Questa attenzione si estende dalla scelta di materiali di recupero alla manifattura artigianale in Romagna, dove sarte esperte trasformano tessuti selezionati, riciclati o di recupero da deadstock, in capi durevoli e versatili. L'impegno per l'ambiente si riflette anche nell'uso di packaging minimamente indispensabili e riciclabili, riaffermando la volontà di STATO BRADIPO di opporsi alla moda veloce e insostenibile.
La creatività alimenta il nucleo di questo progetto , direzionando la visione e la produzione con un'incessante ricerca di nuove prospettive e soluzioni inclusive. Questo slancio creativo si esprime nella capacità di cogliere e legittimare l'infinita diversità delle realtà umane, proponendo un approccio flessibile e accogliente che celebra ogni forma di espressione individuale.
Maggio 2020
“I miei pensieri corrono veloci e sembrano amplificati dalle vicine pareti bianche di questo piccolo appartamento. Sono chiusa qua dentro da mesi e il mancato contatto sociale dato da questo assurdo periodo mi sta facendo sentire più alienata che mai. E’ quasi l’ora di lancio. E pensare che fino a tre settimane fa non sapevo nemmeno cosa fosse un crowd-funding… E ora ne sto per lanciare uno, per poter dare una possibilità a Stato Bradipo di non morire qui, in un distanziamento sociale. Cosa penserà la gente nel vedere la mia campagna? Ci sono certamente cose più importanti ora, rispetto a una ragazza che crede di poter vivere facendo costumi. Leo, aspetta… queste non sono parole tue. L’autosabotaggio può fare brutti scherzi. Non pensarci, come a quel primo mercatino a Fuerteventura, provaci. Stato Bradipo parlerà per te.”
Il progetto di Crowdfunding di Stato Bradipo per il lancio in preordine della collezione di costumi 2020 ha raccolto 5000€ in 20 giorni, il necessario per poter pagare i materiali e la manodopera per la produzione di quella stessa collezione. Da allora ogni collezione di costumi viene realizzata grazie all’acquisto in pre-ordine, che permette di direzionare la produzione in base ai capi richiesti, evitando la sovrapproduzione e creando solo abbigliamento che sarà effettivamente indossato, amato e utilizzato, incentivando sensibilità e consapevolezza verso l’impatto dell’abbigliamento e dell’acquisto.
Questi aspetti già abitavano il luogo dove Leoné è nata e cresciuta a Castiglione di Cervia, in Emilia Romagna, in una casa che più che un semplice abitare è ancora oggi un vero e proprio laboratorio di creatività. Leoné ha assorbito fin da piccola l'importanza della libertà espressiva e dell'auto-realizzazione. Figlia di artisti, ha imparato l'arte di vivere immersa in un mondo dove colori, pennelli, creta e macchine da cucire non sono semplici oggetti, ma strumenti per esplorare, creare ed esprimersi
La passione di Leoné per la moda e l'autonomia creativa si è manifestata presto. Già a sedici anni iniziò a produrre e vendere le proprie creazioni di abbigliamento ai mercatini artigianali, dimostrando una predisposizione per il design e l'imprenditorialità. Dopo il diploma al Liceo Artistico di Ravenna nel 2015, un'esperienza di un anno di vita in Western Australia le ha aperto gli occhi sulla possibilità realizzabile e concreta di una vita libera, creativa e dedicata alla scoperta, segnando profondamente la sua visione personale e professionale.
Queste esperienze hanno gettato le basi per STATO BRADIPO, il progetto di Leoné che incarna una filosofia di vita lontana dall'iper-produttività e vicina alla libertà di Essere. Il brand è nato dalla sua volontà di offrire un'alternativa al ritmo frenetico imposto dalla società, promuovendo uno stile di vita che valorizza la creatività, la comunicazione e l'autenticità. Durante l'inverno del 2017, sull'isola di Fuerteventura, Leoné ha venduto le sue prime creazioni, realizzate in un modesto garage, trasformando la sua visione in una realtà sempre più tangibile e apprezzata.
Dal design di semplici accessori come berretti e magliette, Leoné ha ampliato il suo raggio di esplorazione al mondo dei costumi da bagno, guidata dalla volontà di creare capi comodi, belli e adatti alla vita tra le onde. Questa evoluzione riflette il suo impegno costante verso l'auto-scoperta e l'espressione creativa, ispirata da un profondo amore per il mare, i viaggi e la libertà.
Ma non è sempre stato facile, anzi.
Gennaio 2022:
“Sono mesi che non mi riconosco. Non mi ricordo più chi sono, cosa mi piace, cosa voglio. I giorni grigi si susseguono uguali uno dopo l’altro. Mi trascino fuori dal letto, sapendo che potrei volerci tornare da un momento all’altro per soffocare un attacco di pianto. Che fatica. Indosso un sorriso di tanto in tanto per rassicurare chi ho attorno che “ehi, guarda sorrido, funziono” ed evitare domande o confronti. Non è la prima volta che mi trovo invischiata nella depressione, ma questa volta è più pesante di quanto ricordo.
Il telefono squilla, una notifica.
Irrigidisco. Ho appena ricevuto un ordine dal sito, immobile anch’esso da mesi. Questa cosa mi terrorizza; significa che devo agire e al momento è una delle cose più difficili in assoluto. Lascio passare qualche giorno, con questo pensiero martellante, finché non so come riesco a trovare una forza per farlo. Arrivo in laboratorio. Sbatto gli occhi più volte, stranita. Quei colori, quelle forme, quei pezzi di stoffa a forma di costume, io li riconosco. Mi avvicino, lentissima. Tocco un reggiseno con la stampa Mappamondo e come una connessione immediata, al centro del mio cervello sento aprirsi un varco che mi vortica in un flusso di conoscenza. Io mi ricordo cosa sono questi costumi, come li ho fatti, quando li ho immaginati, quando li ho scelti. Mi ricordo. Mi ricordo di Me. Mi si riempiono gli occhi di lacrime, ma per la prima volta in mesi, stavolta è per il sollievo di essermi ritrovata, anche solo per un piccolo pezzo.”
Leoné si impegna ogni giorno a vivere secondo i propri termini, onorando una promessa fatta a se stessa in giovane età: perseguire la felicità, l'autenticità e la libertà di espressione, sempre. La sua storia di dissidenza rispetto ad un mondo accelerato e iper-produttivo, è un inno al potere trasformativo della lentezza e della creatività.
Guardando al futuro, STATO BRADIPO ambisce a creare una rete di incontro e condivisione con realtà affini, promuovendo un dialogo costruttivo e un impegno condiviso verso il cambiamento. Questa visione di fare rete mira a rafforzare l'impatto del progetto, sostenendo una trasformazione culturale intersezionale che affronti simultaneamente le sfide ambientali, sociali e di genere.
Questo portato di cambiamento si riconosce profondamente nel principio secondo cui "il personale è politico". La rete di sostegno, condivisione e incontro, avviene proprio per rendere collettive le esperienze di vita e i progetti, che uscendo fuori dalla sfera privata si fanno pubblici, sostenuti dalla comunità e dunque politici. Insieme fanno rete, e con ciò nessun problema individuale è relegato a sé stesso, svalutato o abbandonato. Stato Bradipo si orizzonta verso un’unione collettiva dove si possano creare sinergie e spazi trasformativi.
Luglio 2022
“Per fortuna la tela spessa del gazebo ci ripara dal sole ardente del primo pomeriggio. La sabbia è rovente e il mare infrange a pochi metri da me, da noi, dallo stand di Stato Bradipo su questa spiaggia romana.
“Da noi.”
Oggi posso parlare al plurale, perché per la prima volta non sono sola a gestire il mio stand ad un evento. Quella matta di Eloisa qualche settimana fa mi ha spiazzata con la proposta:
“ma se venissi con te a un mercatino? Rientro in anticipo da Parigi, vengo da te e poi scendiamo insieme in camper fino a Roma, dove hai l’evento.”
Io ci dovetti pensare un po’ su, perché dopo tanti anni abituata a smazzarmela in solitaria, non saprei come potrebbe essere condividere questo spazio con qualcuno.
“Ma perché no, proviamo.”
Iniziano ad arrivare persone allo stand e in pochi minuti è così affollato che non riusciamo a interagire con tutti. Come sempre inizio a raccontare del progetto: “E’ tutto realizzato artigianalmente in Romagna, con tessuti di recupero da altre produzioni, mi occupo personalmente della modellistica per garantire comodità e agio…”
Mi fermo un attimo per guardare se Eloisa ha bisogno di aiuto, ma la trovo già indaffarata a far provare un costume a una ragazza che… esce dal camerino indossando modello e taglia dalla vestibilità perfetta, mentre Eloisa glielo regola perfettamente, con un’abilità e naturalezza che mi lascia stupita.
Mi soffermo un attimo sulla sensazione che emerge: fiducia.
Mi sto quasi per commuovere a sapere di poter contare su qualcuno in questo modo, come mai in questa fase del lavoro ho potuto sperimentare.
Ogni volta che una persona esce dal camerino, sono sempre lì di supporto, a celebrarne l’atto di mettersi a nudo, (s)vestendosi con un costume, uno degli indumenti che espone di più il corpo nel nostro sistema sociale. E’ così, ogni volta, da sempre.
Esce una donna dal camerino, ci sorridiamo attraverso lo specchio e ha uno sguardo soddisfatto, si piace con ciò che sta indossando ed è proprio per questo sguardo che vale la pena fare tutto questo. Suo marito esorta: “è troppo scoperto per la tua età. Non tutte se lo possono permettere”.
Sgrano gli occhi ed incrocio lo sguardo di Eloisa, che so già essere fiammeggiante di parole trattenute.
“Scusa, in che senso?!” riesce a sibilare lei con un’espressione che dice tutto il resto.
Lui prosegue: “Ha il sedere troppo nudo. Non può andare in giro così. Ora, mi vuoi dire che tutte le donne hanno un lato B da poterselo permettere?! Ti basta guardare su questa spiaggia per darmi ragione.”
Io spero di non aver sentito davvero queste parole. Non è la prima volta che mi capita di incontrare il partner di una cliente che dice cose pericolosamente simili. Lascio Eloisa a gestire la conversazione come lei sa fare, con precisione affilata, argomentazioni sostenute da una vastissima cultura personale e nessuna intenzione di far passare in sordina la gravità di certe parole. Alla fine Eloisa ed io ci guardiamo senza dover aggiungere altro. Con la triste consapevolezza che questo tipo di sguardo giudicante è ancora considerato normale e che la pervasività contro cui dobbiamo lottare si avvale di un portato storico molto più grande di noi.
Ma scegliamo di non volerlo permettere, di essere una voce che contesta, disside e che non passerà mai inosservata. Lo faremo a modo nostro, portando come manifesto qualche pezzo di stoffa a forma di costume da bagno, ma che significa così tanto altro che ci dà la determinazione per proseguire.
Per ogni commento non richiesto, per ogni giudizio discriminatorio, per ogni disequilibrio di potere, per ogni culo che ha il diritto di essere scoperto quanto gli pare.”
Sul fronte sociale, STATO BRADIPO® va oltre l'impegno ambientale, affrontando le questioni di corpo e giudizio con il suo Manifesto, Embodiment. Questa iniziativa evidenzia la lotta contro le pressioni estetiche e promuove una de-costruzione delle norme che controllano i nostri corpi, sottolineando che ogni corpo è valido, in quanto esiste, e l'importanza oggi più che mai di inserirsi nella Resistenza. Il brand si impegna nella lotta per la liberazione dei corpi non conformi, per l'opposizione a ogni forma di marginalizzazione e per un’ottica di apertura verso il completo non-giudizio estetico e valoriale, per lasciare Tutto lo Spazio alla Verità della Relazione.
Ogni corpo è valido, perché esiste.
STATO BRADIPO® si afferma come un'entità unica nel panorama della moda, dove ogni capo di abbigliamento diventa un messaggio di rivoluzionaria consapevolezza e dissidenza, un invito alla riflessione e un passo verso un futuro davvero più sostenibile e giusto. Supportare questo progetto significa partecipare a un movimento che celebra anche la lentezza, l'ozio, la riappropriazione del tempo, sfidando le convenzioni e promuovendo un'esistenza sempre più consapevole e rispettosa.
Proponendo l’accoglienza, nel senso vissuto del termine.
Grazie di cuore, per aver letto fin qui.
Non è stato facile accettare di esporsi in questo modo così intimo, ma mi sono sentita di farlo con l'intento di normalizzare le vulnerabilità, che forse ci accomunano più di quanto siamo abituatə a pensare.
Al prossimo articolo 🧡
Con Amore,
Leoné e Eloisa di STATO BRADIPO